lunedì 6 luglio 2009

Politica & Internet: un megafono senza voce


Nel passato quando si aveva bisogno di visibilità, il metodo migliore era quello di acquistare spazi sulla carta stampata. Con l’evolvere delle tecnologie si è iniziato ad utilizzare spazi radiofonici, per finire con quelli televisivi, pagando cifre esorbitanti. Nel 2009 il mezzo più usato è senza dubbio internet, dove con pochi euro ogni anno ognuno di noi può ottenere un posto dove far sentire la propria voce. Il bacino di utenza è potenzialmente globale.

Il web offre numerosi servizi che possono essere utilizzati praticamente ovunque, è quindi ovvia e scontata la potenza di internet. Ci siamo posti questa semplice domanda: i maggiori partiti italiani come sfruttano queste potenzialità?

La domanda non è banale, forum tematici, blog e siti riprendono e analizzano i temi politici quotidianamente, ma solo una piccola parte di essi è gestita dai maggiori partiti italiani.

Visitando il web ci siamo accorti della differenza tra un sito “bello” ed uno di informazione.

Il sito del PDL ne è un esempio. Si presenta molto bene: fluidità e style ne sono padroni. Le informazioni sono completamente assenti così come gli approfondimenti politici, regnano invece elenchi dei gruppi dirigenti ed i resoconti sull’operato dei precedenti governi.

Quello del PD tratta sporadicamente alcune tematiche di attualità a scapito della facilità di navigazione, risulta complicato reperire informazioni, così da non rendere chiara la linea del partito ed i lavori parlamentari.

Dei partiti minori differiscono per stile di informazione, Lega Nord, La Destra e Rifondazione Comunista dove gli articoli di approfondimento lasciano spazio solamente a banner e manifesti.

I Verdi non usufruiscono del mezzo per comunicare ma si limitano ad elencare i vari siti delle federazioni.

Agli antipodi troviamo i siti web dell’UDC e di Forza Nuova: lasciano molto spazio alla voce dei propri esponenti, che affrontano giornalmente le varie tematiche nei loro articoli.

Anche il sito dell’Italia dei Valori, in puro stile blog, sembra particolarmente propenso all’informazione sui lavori dei parlamentari ed all’interazione con il proprio elettorato.

Il confronto tra il sito dei Giovani Democratici e quello di Azione Giovani è vinto da quest’ultimo. Mentre il sito dei GD viene aggiornato sporadicamente, quello di AG risulta ricco di informazioni e contenuti.

Circoli e sezioni territoriali si dividono in due categorie: chi ne fa largo uso e chi ne è completamente sprovvisto. Lo stampo ovviamente è di tipo locale e molto spesso sono assenti i temi nazionali, affrontati dai siti principali. In tempi di elezioni proliferano siti temporanei che dopo aver esaurito il loro compito di vetrina vengono chiusi o abbandonati. Questo vuoto è colmato dai singoli - politici e non - che gestiscono uno spazio dove raccontano e commentano l’attualità italiana.

Le considerazioni sono desolanti: i partiti principali riconoscono il web come mezzo importante e potente, ma usandolo in modo scadente e poco continuativo. Delegano indirettamente alla voce dei singoli l’approfondimento politico. Obama ha vinto le elezioni facendo un grande uso di questa piattaforma, conquistando il consenso degli utenti della rete. Visto il dilagare dell’antipolitica soprattutto fra i più giovani - che sono i maggiori fruitori del web - perché non avvicinarli spiegando i propri progetti?

Enrico Brunetti

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