lunedì 15 novembre 2010

Penetrazione mafiosa nel Lazio: il silenzio dei mass media


Il luogo comune nella frase "quattro Regioni del Sud sono sotto il controllo della criminalità organizzata" è senz’altro confermato ormai da decenni. Non bisogna però sottovalutare l’infiltrazione di queste organizzazioni anche nelle altre regioni italiane. Gli ultimi dati trasmessi dagli uffici della Direzione Nazionale Antimafia sono allarmanti, soprattutto per quanto riguarda la Regione Lazio. Quest’ultima risulta la seconda in Italia, dopo la Campania, per consumo di droga e decessi dovuti ad assunzione di stupefacenti. Inutile specificare che la vendita illegale di stupefacenti (droghe leggere e pesanti) è connessa irrimediabilmente all’attività della criminalità organizzata.

Tuttavia la penetrazione mafiosa nella regione Lazio è abbastanza risalente nel tempo. Già negli anni '60 il carismatico boss mafioso Frank Coppola venne inviato nel Lazio in soggiorno obbligato. Con l’attività della banda della Magliana alla fine degli anni '70 la criminalità organizzata risultava già inserita nel tessuto economico-sociale romano. Oggi la situazione è ancora più preoccupante. Negli ultimi anni la mafia è penetrata anche nei consigli comunali e quindi nei palazzi della politica. Nel novembre del 2005 il Consiglio dei Ministri sciolse il Consiglio comunale di Nettuno. I mass-media titolarono esplicitamente "Mafia a Nettuno". Il comune di Nettuno, però, è soltanto un esempio. Il Corriere della Sera riportò la dichiarazione dell’ex Procuratore di Velletri Mezzetti, che affermava che "in quell'area ci sono almeno 5 consigli comunali da sciogliere".

Il caso più recente di infiltrazioni mafiose nei consigli comunali riguarda il comune di Fondi, in provincia di Latina. L’8 settembre 2008 il Prefetto di Latina Bruno Frattasi, con una dettagliata relazione di 507 pagine, richiese formalmente lo scioglimento del Consiglio comunale di Fondi. Tuttavia il Governo negò lo scioglimento, nonostante anche la DNA evidenziò la situazione preoccupante per evidenti ed accertati rapporti tra amministratori locali ed elementi appartenenti a gruppi criminali. E come ultimo regalo alla giustizia il 20 dicembre 2009, per ordine del Consiglio dei Ministri, il Prefetto di Latina Bruno Frattasi venne rimosso dall’incarico e trasferito d’ufficio, allontanando così il più capace e profondo conoscitore della vicenda Fondi, che affermò amaramente: "mi guardo intorno solo solo".

E’ da notare quindi una climax della penetrazione mafiosa in questa regione. Non può essere considerata più un’emergenza, ma uno stato permanente, ormai da combattere soprattutto con l’informazione quotidiana e non solo in occasione di un omicidio eccellente o di un caso eclatante che fa notizia.

Francesco De Ficchy

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