martedì 7 dicembre 2010
La contesa di Roma tra le mafie internazionali nel silenzio generale
Da quanto appreso dalle varie fonti giudiziarie (in particolare dalla Direzione Nazionale Antimafia), la città di Roma, una capitale europea a dir poco militarizzata, è un importante snodo di manovre criminali di organizzazioni provenienti da tutto il mondo. A differenza proprio delle regioni meridionali, Roma non è sotto il predominio di una cupola o di un’organizzazione predominante, ma è contesa sia tra i fantomatici “poteri forti” italiani che tra le varie mafie del sud o internazionali.
Ad esempio, l’interesse della mafia russa a Roma è focalizzato su un’attività delittuosa particolarmente remunerativa “costituita dalla tratta degli esseri umani”. Da quanto si apprende, moltissime indagini aperte riguardano proprio l’immigrazione clandestina, lo sfruttamento ed il favoreggiamento di donne provenienti dai Paesi dell’ex Unione Sovietica. Per essere precisi, può essere citata l’ordinanza di custodia cautelare emessa dal GIP di Roma in data 7 luglio 2007 nei confronti di un’associazione criminale finalizzata alla commissione di delitti di estorsione, scambio di documenti falsi ed immigrazione clandestina.
Un altro esempio interessante da riportare è la presenza della mafia cinese. Un’organizzazione che a noi europei quasi affascina, anche perché la si vede come qualcosa di distante dal nostro territorio e soprattutto qualcosa di cui non dobbiamo preoccuparci. E probabilmente è proprio questa la sua forza. Dalle varie relazioni dei giudici antimafia non risulta nessun collegamento delle organizzazioni criminali cinesi operanti in Italia con le Triadi. I gruppi criminali sono mimetizzati all’interno della comunità d’origine e a Roma queste associazioni sostituiscono per i cinesi la presenza dello Stato. Le attività illecite poste in essere sono collegate più che altro al traffico di esseri umani: questo riguarda prevalentemente clandestini che per pagare i debiti con gli organizzatori del viaggio vengono sfruttati per anni come manovalanza a costi irrilevanti per il datore di lavoro. Va citata un’indagine che ha portato all’arresto di 4 cittadini cinesi nel 2007, dediti allo sfruttamento della prostituzione, svolta in appartamenti privati. Prostituzione che si va diffondendo sotto la copertura offerta da centri di massaggi aperti anche agli occidentali.
La magistratura e le forze dell’ordine sono quotidianamente impegnate contro questi fenomeni, sempre più rilevanti nella nostra capitale. Questi dati, insieme agli innumerevoli articoli nella sezione “Cronaca di Roma” dei più importanti quotidiani, devono farci riflettere - e magari indignare - quando leggiamo le dichiarazioni di alte cariche istituzionali (più cha altro locali) per le quali a Roma la criminalità organizzata non esisterebbe o tutt’al più sarebbe un fenomeno di scarso rilievo.
Francesco De Ficchy
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